venerdì 21 marzo 2008
Dita
Riporto ora alcune righe tratte dal blog Volevo Essere Fassbinder. Righe che secondo me hanno una vena poetica....fetish,...ma poetica....
Le infilai delicatamente due dita nell'orifizio.
Inizialmente sapevo di non provocarle piacere, anzi, ma piano piano le pareti divenivano più umide ed era tutto più facile, almeno per me.
Si lamentava, emetteva deboli suoni incomprensibili.
Cominciai ad andare in profondità, sempre di più.
Volevo farla star bene.
Ormai le mie falangi erano dentro di lei, in tutta la loro lunghezza.
Finalmente vomitò.
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